È innegabile: una porzione sempre maggiore del traffico non transita più attraverso i siti web tradizionali.
I social media occupano posizioni di primo piano nei risultati delle SERP, i contenuti si diffondono altrove, e persino Google – con l’introduzione di AI Overview – sembra indicare che le risposte si trovano prima e in altri luoghi.
È comprensibile che molti inizino a domandarsi se sia ancora utile mantenere un sito web o se quel modello sia ormai obsoleto. Dubbio più che giustificato!
La risposta dobbiamo cercarla con dati concreti, non con i classici “secondo me”. Oggi i siti web non sono scomparsi: si sono evoluti. Hanno perso il monopolio dell’attenzione, ma hanno assunto un ruolo diverso, forse più strategico rispetto al passato.
Un sito non è più soltanto una “vetrina” (ammesso che lo sia mai stato) o un accessorio digitale; rappresenta il fulcro che connette tutto il resto, l’unico spazio in cui un brand può esprimersi liberamente, senza essere soggetto alle logiche degli algoritmi altrui e mantenendo il controllo della propria reputazione.
Il panorama digitale odierno è molto frammentato: gli utenti navigano tra social media, applicazioni, risultati di intelligenza artificiale e piattaforme specializzate. Tuttavia, è il sito web che funge da fulcro, dove tutte queste interazioni vengono incanalate in un’identità unitaria, un messaggio coeso e una struttura tangibile.
Non si tratta più di “raccontare chi siamo” a chi ci scopre casualmente: l’obiettivo di un sito web, oggi nel 2025, è consolidare la fiducia di chi ci ha già incontrato altrove. Il sito web, oggi, serve a legittimare tutte le informazioni che circolano nel resto del web.
Google non premia più i siti che si limitano a pubblicare contenuti ottimizzati. Viene invece data importanza a quelli che si integrano in un profilo pubblico coerente e riconoscibile.
Investire esclusivamente nel sito oggi è fuori misura. Tuttavia, senza un sito ben strutturato, è impossibile mantenere nel tempo una reputazione digitale solida.
Secondo le analisi di alcune piattaforme specializzate, ormai i contenuti provenienti dai social compaiono nel 40% delle SERP analizzate, ma non hanno sostituito i siti web; li supportano in ambiti specifici. Sono ideali per contenuti ispirazionali o narrativi veloci ma quando l’utente desidera approfondire o prendere una decisione definitiva, il punto d’approdo resta (quasi sempre) una pagina web. Ciò vale soprattutto per gli acquisti, malgrado l’introduzione di funzionalità di vendita integrate nei social media come TikTok Shop.
Oggi, il sito web non rappresenta un’alternativa ai social media o ad altri canali di comunicazione: è l’elemento che consente a questi strumenti di funzionare in modo ottimale, e sebbene non ricopra più il ruolo centrale nel mondo digitale, si afferma sempre più come l’elemento che connette tutto il resto.
Secondo il rapporto “Digital 2025” di We Are Social, il 73% degli italiani utilizza attivamente i social media e dedica in media quasi 2 ore al giorno a queste piattaforme. Tuttavia, il traffico generato da tali canali rischia di disperdersi se non viene indirizzato verso una destinazione coerente. Il sito non entra in competizione con i social media: li integra e li potenzia.
Inoltre, affidarsi esclusivamente a piattaforme gestite da terzi espone costantemente al rischio di cambiamenti esterni, perdita di visibilità o cancellazioni improvvise.
Se vuoi comprendere meglio come migliorare o integrare un sito web all’interno della tua strategia social, compila il form qua sotto e sarai subito ricontattato.